Giovedì 23 Dicembre – Contro

Ci sono luoghi, dentro di noi
Dove é proibito cacciare
Dove dire una parola di troppo può risultare fatale
Spesso, quei luoghi, li riconosciamo come casa
E ci abitiamo con gli altri
Insegnandoci di più a sparire, che a parlare senza paura di essere cacciati

Domenica 28 Novembre – Inchiostro

Oggi piangiamo, pregando ci sia ancora qualcosa da dire
Più importante che crescere figli
Figli che urlano che non importa a quale posto della tavola della Domenica si siederà Dio
Figli che ci strappano dalle nostre bugie e ci restituiscono le parole

Lunedì, 5 Luglio-Raffaella

Ballavo, non importava la forza del mare o dove avrei fatto l’amore. Saltavo, in verità, e cominciavo a pensare che divertirsi fosse scontato, la tua voce lo faceva sembrare elementare. Ogni posto era il tuo posto, ogni canzone era la nostra canzone.
Non mi sono quasi mai interrogato, o meglio, ho smesso presto di farlo. Ma in questo preciso istante é diventata un’urgenza. Ogni simbolo, ogni icona sono necessari a fortificare le nostre emozioni, banalmente. Ma non é banale come mi sento oggi. Forse questo smarrimento, presto, tornerà a farmi urlare di contentezza, e questo ti condurrà sul palco del mio cuore per danzare di nuovo insieme.

6 Gennaio – No

Voliamo, per lo più. Straziamo le notti con grinfie di gatto. Cadiamo, sempre più forti e senza gli occhi a guidarci.
Ridiamo, muti e facciamo le fusa
Non ci conquista il tempo, né la forza, ma sappiamo per cosa combattere.E qui ci laceriamo. Allontanati dai giorni, soli,
ma mai abbastanza. Amiamo essere divisi. Esclusi, tirare al piattello col nostro riflesso. Scappare dagli abbracci, ma certi d’essere infine raccolti. La vita non é ancora un ricordo. Ad un passo da noi, va avanti.
Se riuscissimo a farla voltare.

8 Dicembre – Notte

Ascolto tutto, fuori
Come dentro
Comincio a cantare, tutte le parole che ho imparato in decenni
Scappo

Come gli uomini scappano dall’essere padri
Come i figli scappano dall’amore
É difficile parlare a sé stessi
Uscire da quel dannato paio di cose che ci obblighiamo a fare ogni giorno
Da bambino, piangevo
Da ragazzino, piangevo
Da grande, muoio
Perché non si è abbastanza grandi
Mai per tutto quanto
E niente é abbastanza per viverci, neanche l’abitudine
Scappiamo, verso e da quell’amore che ci ha tolto il sonno
E strappato la pace
E lo benediciamo
Perché é l’unica cosa che davvero abbiamo
L’unica a ricordarci il nostro nome
E parlo, parlo
A volte canto
Il tuo nome é azzurro
Come il cielo in mare
Come quell’estate di fuoco
Che ci incendiava la pelle
Anche al buio
Anche sotto le coperte
Anche su di te

8 Marzo 2020 – Primo

Ora le luci sono lontane
Da qui tutto é più piccolo e la paura sembra molto meno spaventosa
Ci sono giorni in cui puntare il dito
Serve solo ad immaginare di accarezzare la luna
É la mia malattia: credere di poterti toccare anche da così lontano
Pure se da oggi é vietato

23 Gennaio 2020 – fiducia

E quando finimmo di scappare da noi stessi
Fummo troppo lontani per vincere l’ansia
Il senno ci aveva già tradito
Vuoti, sul ciglio, balbettavamo
E le dita conducevano le labbra, le rendevano vigili
Ne cercavano la forma
Ma avevamo dimenticato pure quella
La forma dei baci

Mercoledi 18 Dicembre – CULTO

Quando non ci siete
Quando non potete esserci
Quando semplicemente non ve ne fotte assolutamente di essere presenti
Per tutto quel lasso di tempo
E spesso, per lunghi strascichi
Verrete RAPPRESENTATI da qualcuno
…o da qualcosa
IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI
Pregate, di non esser rappresentati da essi

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